Chi Siamo

Partiamo da noi

Undicieddieci” nasce da un gruppo di studenti, uniti dalla volontà di condividere i propri interessi per realizzare un progetto comune. Crediamo nelle potenzialità espressive e critiche degli studenti del nostro liceo ed è per noi un impegno, e un piacere, quello di alimentare uno spazio espressivo fondamentale come il giornalino.

Ci proponiamo l’obiettivo di coinvolgervi e suscitare la vostra curiosità, e riteniamo di poterlo fare mettendoci in discussione. Studenti di qualsiasi anno, con diversi interessi, opinioni e punti di vista: vogliamo dimostrarvi quanto sia bello e importante anche il pensiero di un singolo all’interno di un gruppo, la nota che con le altre forma la sinfonia.

Il nostro è un invito a credere in voi stessi e in particolare nella vostra presenza all’interno di un gruppo come la scuola.

Quando abbiamo iniziato a porre le basi di questo progetto, credevamo di iniziare dal nulla: invece iniziamo da noi! Le nostre idee spesso sono state sciocche e divertenti, ma proprio da una di queste, nata per gioco, abbiamo ricavato il nome del nostro giornalino.

Come il nome è nato dalla leggerezza di una “d” di troppo e dalle risate con cui è stata accolta, così la leggerezza sarà il taglio che cercheremo di dare ai nostri articoli.

 

Cos’è la leggerezza per noi di Undicieddieci?

È il respiro di sollievo che tiri al suono della campanella, l’annuncio trionfale della ricreazione:

11:10!

Le teste si alzano; la classe smette di ascoltare mentre il prof, ostinato, cerca invano di assegnare i compiti per casa; il tuo compagno di banco tira fuori la merenda e tu, prontamente: “oddio! me ne dai un pezzo?”; gli occhi si illuminano, la testa si disfa di numeri, regole, informazioni, la bocca si schiude in un sorrisetto beffardo: eccola la libertà, che si riprende coi denti il proprio spazio, eccoli i nostri corti, personali minuti di respiro.

Un respiro collettivo: esattamente quello che proponiamo.
Il nostro giornalino vuole essere uno spazio ritagliato alla routine di tutti i giorni: uno spazio personale, collettivo, libero e leggero.

Personale, perché nasce da noi, con le peculiarità di ognuno di noi, ed è rivolto sempre a noi, come una finestra sulle diverse anime che coesistono nella nostra scuola. Chi a ricreazione va al Pistino – luogo così simbolico da meritarsi la lettera maiuscola; chi affronta coraggiosamente la corsa alle macchinette, ora sostituite dal Bar; chi rimane in classe a ripassare spasmodicamente la lezione; e in quel tanto mistificato Molise che è la sede succursale, c’è addirittura chi ama passare la ricreazione chiacchierando col bidello, o studenti di quinto che sfruttano quei minuti per tornare bambini e giocare a fare canestro nei secchi con una pallina di alluminio…
Infine c’è anche chi si ferma, dà uno sguardo al cielo e viene folgorato da un pensiero: uno qualsiasi, uno personale, e ha voglia di dirlo, aprendogli le celle della mente, lasciandolo volare per depositarsi sulla carta bianca.

Ecco, il nostro sguardo abbraccia ognuna di queste “diverse ricreazioni” e ne riconosce l’armonia unificante. Quella che in Ariosto è l’ironia, la visione benevola della molteplicità del reale, per noi è la leggerezza.

Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, è planare le cose dall’alto, non avere macigni sul cuore“. (Italo Calvino)

Ed è grazie a questo sguardo dall’alto che cogliamo la nostra unità. Per questo il nostro giornalino è collettivo, perché nella diversità sogniamo di ritrovare la nostra identità.

Scommettiamo su questa idea.
Scommettiamo sulle Undicieddieci!

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